martedì 3 luglio 2012

Agricoltura


Passare tutto il giorno a esplorare il territorio per procurarsi il cibo non lasciava molto tempo ai nostri progenitori cacciatori-raccoglitori per riflettere sul senso della vita e per occuparsi di scienza! La rivoluzione agricola ha significato quindi un passo fondamentale per l'evoluzione sociale. La possibilità di gestire delle eccedenze e la divisione del lavoro hanno permesso grandi progressi e, nell'immediato, una minore precarietà dell'esistenza e un incremento demografico notevole. Si introduce però in natura un elemento artificiale ad alto impatto ambientale che, col tempo, ha assunto dimensioni gigantesche:

  • l'imponente disboscamento, per lasciare il posto ai campi coltivati; 
  • la desertificazione dei suoli, causata dall'agricoltura itinerante; 
  • la selezione di poche specie utili al fabbisogno alimentare, con riduzione della biodiversità
  • l'impiego di sostanze chimiche per aumentare la produttività dei terreni nell'agricoltura intensiva: 
    • i fertilizzanti, responsabili del fenomeno dell'ipertrofizzazione delle acque dei laghi e dei mari;
    • i pesticidi rivolti contro i parassiti e le erbe infestanti: causano un grave inquinamento delle acque di falda e, per gli antiparassitari, una drastica riduzione delle popolazioni di insetti utili;
    •  fitofarmaci per far fronte alle infezioni che inevitabilmente colpiscono le colture; 
  •  l'assorbimento di ingenti quantità di acqua per l'irrigazione. 
 È altissimo dunque il prezzo che si deve pagare all'agricoltura, ma è altresì vero che essa è necessaria al soddisfacimento delle esigenze alimentari di un'umanità sempre più numerosa.

Qui di seguito alcune questioni rilevanti che alimentano il dibattito sul presente e sul futuro dell'agricoltura.


AGRICOLTURA BIOLOGICA


 L'impegno di chi fa agricoltura biologica è di limitare al massimo l'uso delle sostanze chimiche:
  • in luogo dei fertilizzanti chimici si usa il letame e, soprattutto, la rotazione dei terreni
  • la lotta ai parassiti è fatta con insetti o altri organismi antagonisti
  • l'eliminazione delle erbe infestanti è fatta a mano o con macchine e non con diserbanti chimici; 
  • l'allevamento è effettuato con tecniche che rispettano il benessere degli animali, che sono nutriti con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell'agricoltura biologica. 
Questa agricoltura si basa su aziende non molto grandi i cui prodotti sono destinati al mercato locale per evitare l'impiego dei carburanti per il trasporto a grandi distanze.

I limiti di queste pratiche sono le rese inferiori e i costi superiori, ma hanno il pregio di preservare i terreni dall'eccessivo sfruttamento e di ridurre l'impatto ambientale, anche in termini di riduzione delle emissioni di CO2.

ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI (OGM) 

Gli OGM sono organismi ai quali, con metodi ingegneristici, è stato modificato il codice genetico, introducendo geni provenienti da altri organismi, che possiedono una qualche caratteristica che può essere vantaggiosa.

Le tecniche utilizzate derivano dalla pratica, collaudata da decenni, di far produrre a organismi biomolecole a uso farmacologico, la prima delle quali è stata l'insulina per i diabetici.

Le colture transgeniche più rilevanti dal punto di vista economico sono il mais, la soia, la colza e il cotone. I principali geni interessati sono quelli per la resistenza agli insetti parassiti e per la tolleranza ai diserbanti.

La resistenza agli insetti è indotta mediante incorporazione di un gene del Bacillus thuringiensis (Bt), che vive nel terreno. Quando viene ingerito mediante vegetali contaminati, il batterio libera delle tossine (innocue per gli esseri umani) che danneggiano il tratto digerente delle larve di Ditteri come le zanzare o causando nei bruchi di molti Lepidotteri una malattia paralitica. Il batterio è utilizzato per la lotta biologica agli insetti parassiti delle piante.

I diserbanti sono prodotti dell'industria chimica che permettono di eliminare le piante che infestano i campi agricoli, che riducono le rese dei terreni, perché sottraggono nutrienti. In genere l'azienda produce sia il diserbante sia le sementi GM tolleranti a quel diserbante, ottenendo un doppio introito e legando l'agricoltore a doppio filo.

La disputa pro e contro gli OGM è serrata. Propongo qui due video, entrambi molto istruttivi.

Il Mondo Secondo MONSANTO è un documentario sull'attività della multinazionale Monsanto, che attualmente possiede il 90% del mercato degli OGM presenti nel mondo;


Mostri nel piatto o risorsa per il futuro? è un video relativo a una conferenza di Dario Bressanini, che cura il blog Scienza in cucina su Le Scienze, nemico dei pregiudizi e della cattiva informazione, ma decisamente schierato a favore degli OGM.



PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI 

L'alto prezzo del petrolio e la riduzione delle sue riserve hanno esercitato una spinta propulsiva per la ricerca di fonti energetiche alternative. Per i carburanti si è pensato di ricorrere ai prodotti dell'agricoltura (grano, mais, bietola, canna da zucchero, ecc.) che, opportunamente trasformati, permettono di ottenere bioetanolo in luogo della benzina, e il biodiesel in luogo del gasolio, oltre ad altri composti.

È pur vero che i biocombustibili si ottengono da fonti rinnovabili, ma per ottenerli richiedono l'impiego di vasti terreni che sono sottratti all'agricoltura per l'alimentazione. Per soddisfare la domanda di carburanti in Italia, ad esempio, si stima un ipotetico bisogno di 40 milioni di ettari per alimentare i veicoli italiani a biodiesel secondo la Coldiretti, ma l'intera superficie agricola italiana è di soli 13 milioni di ettari. In una analoga situazione sono messi tutti i paesi più industrializzati.

Ma dove sono reperiti i terreni da impiegare a questo scopo? Nei paesi del Sud del mondo, ovviamente, dove, da qualche anno, vi è una corsa all'accaparramento della terra da parte di grandi investitori per la produzione di biocarburanti, di mangimi per gli allevamenti intensivi, di cereali pregiati: tutta merce per i paesi più sviluppati. Anche l'Italia partecipa a questa corsa, precisamente in Senegal.

Togliere ai poveri per dare ai ricchi, giusto? In questo modo prosegue lo spopolamento delle campagne; e dalla miseria delle baraccopoli delle periferie del Terzo mondo poi si generano eserciti di migranti che, tentando di approdare ai nostri lidi, saranno reclusi nei lager chiamati ironicamente centri di accoglienza e rispediti ai loro paesi: ci sono le leggi contro le immigrazioni economiche, no? Viviamo in un mondo a rovescio.

Il servizio di Report Corsa alla terra mostra quali sono le conseguenze sui contadini del land grabbing.