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lunedì 27 luglio 2015

La Guerra Fredda

Sintesi del filmato dell’Istituto Luce di Matti_Conte, integrato con le spiegazioni in classe


La Guerra Fredda è terminata con la caduta del MURO DI BERLINO (9 novembre 1989)
A questa svolta epocale hanno legato i loro nomi 3 uomini:

  • GORBACEV: leader dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche),
  • BUSH: presidente degli USA (Stati Uniti d’America),
  • KHOL: cancelliere della GERMANIA OVEST.
Gorbacev - Bush - Khol



Come ebbe inizio la Guerra Fredda?


La Conferenza di Yalta (Febbraio 1945) è un vertice che si è tenuto fra i tre alleati in vista della fine della Seconda Guerra Mondiale e della caduta del regime nazista, per discutere degli assetti futuri dell’Europa. Allo stesso tavolo erano seduti:
  • CHURCHILL: primo ministro britannico,
  • STALIN: leader sovietico,
  • ROOSEVELT: presidente degli USA.

Stalin - Roosevelt - Churchill

In quell’occasione furono conclusi degli accordi, ma il 12 Aprile 1945 muore il presidente degli USA Roosevelt, e gli succedette Truman.

Al termine della Guerra, durante la successiva Conferenza di Potsdam a cui parteciparono Stalin, Churchill e Truman, si evidenziarono dei forti contrasti: Stalin pretese che i nuovi confini degli Stati e le zone di influenza fossero determinati dalla posizione acquisita dagli eserciti di liberazione.

Churchill fu il primo ad esplicitare lo stato di forte tensione dei rapporti fra le potenze vincitrici. Nel marzo 1946 pronunciò un discorso storico:

da Stettino a Trieste, una cortina di ferro è calata sul nostro continente, al di là di quella linea vi sono tutte le capitali dei vecchi stati dell’ Europa centrale ed orientale

Quella “cortina di ferro” stava ad indicare la separazione dei due mondi:

  • l’Occidente europeo, con economie di mercato e sistemi di governo basati sulla democrazia rappresentativa,
  • e l’Oriente europeo, con economie pianificate, e regimi di governo oppressivi e dittatoriali.

La divisione dell'Europa



Come venne combattuta la Guerra Fedda?


Gli americani ritenevano che il motivo dell’adesione all’ideologia comunista fosse la povertà, per questo mirarono a indebolire i partiti comunisti degli Stati alleati (in Italia e Francia sono talmente forti da condividere le responsabilità di governo) fornendo un piano di aiuti economici per la ricostruzione dell’Europa devastata dalla guerra: l’ERP (EUROPEAN RECOVERY PROGRAM o piano di MARSHALL). Tra il 1948 e il 1952 furono stanziati 13 miliardi di dollari, per la ricostruzione e la ripresa economica europea.

Manifesto del Piano Marshall

Inizialmente gli aiuti avrebbero dovuto essere rivolti anche verso l’URSS e gli Stati satelliti, ma Stalin li rifiutò. Sempre più crebbe la divisione fra Est e Ovest.

All’Est nascono:

  • il COMINFORM (ufficio di collegamento fra tutti i Partiti Comunisti),
  • il COMECON (organismo per l’integrazione economica).

Nel ‘48 Stalin bloccò l’accesso a Berlino Ovest. L’assedio durerà 11 mesi (ma i rifornimenti arrivarono ugualmente, grazie a un ponte aereo organizzato da USA e Inghilterra).

Nel ‘49 nacquero la Repubblica Federale di Germania, con capitale a Bonn e la Repubblica Democratica Tedesca, con capitale a Pankow (Berlino Est).

Nello stesso anno fu siglato il PATTO ATLANTICO, per l’integrazione fra USA e Europa Occidentale, con la NATO (North Atlantic Treaty Organization) come organismo per la difesa.

Nel ‘55 fu siglato il PATTO DI VARSAVIA (analogo della NATO per i Paesi d’oltrecortina).

NATO e Patto di Varsavia

Se durante tutto il periodo della Guerra Fredda non ci furono guerre in Europa, tuttavia, URSS e USA si confrontarono in varie parti del mondo:

  • in COREA (1950-53);
  • a CUBA (ottobre 1962);
  • in VIETNAM (1960-75);
  • in AFGHANISTAN (1979-89).


Il terreno di confronto fra le due superpotenze si realizzò anche:

  • sull’equilibrio delle armi nucleari (la guerra nucleare è stata una minaccia incombente);
  • sull’equilibrio delle capacità tecnologiche (corsa verso lo spazio);
  • e anche sulle dispute sportive (medaglieri olimpionici).


Dopo la morte di Stalin, nel 1953, a capo del Partito Comunista sovietico fu nominato Kruscev, e, con l’allora presidente americano Kennedy, avviò un processo di distensione, non senza momenti di alta tensione e di crisi.

Kennedy e Kruscev

Se per gli USA il pericolo nei paesi alleati era costituito dai Partiti Comunisti, contro i quali si mossero attivamente, per l’URSS il pericolo era l'attrazione esercitata dal modello occidentale.

Le rivolte nei paesi dell’Est, fino al 1989 sono state fermate con la forza dei carri armati sovietici o del Patto di Varsavia:

  • nel 1953 (subito dopo la morte di Stalin) a Berlino Est e in altre città della Germania Orientale;
  • nel 1956 in Ungheria e in Polonia;
  • nel 1961, per impedire le continue fughe all’Ovest, a Berlino venne eretto il Muro. Numerosi i morti fra quanti cercarono di scavalcarlo (da 138 a 245 a seconda delle fonti);
  • nel 1968 fu repressa la svolta cecoslovacca denominata Primavera di Praga;
  • nel 1980 furono repressi gli scioperi che si svolsero ai cantieri di Danzica (Polonia) [appoggiati dal Vaticano]


Carri armati sovietici a Praga

L'incontro fra Lech Walesa e Giovanni Paolo II

A Kruscev succedette Breznev (1964-82). Poiché l’URSS è un Paese esportatore di petrolio, si avvantaggiò dell’aumento del prezzo del petrolio a seguito della crisi del 1973, ma impiegò il surplus esclusivamente per rafforzare la potenza militare. L’Occidente, con il successivo abbassamento del prezzo del petrolio, avviò uno straordinario sviluppo tecnologico (siamo ormai negli anni ‘80) che generò un divario tecnologico ed economico fra i due blocchi che non riuscirà più ad essere colmato. L’equilibrio fra le due potenze è rotto.



La fine della Guerra Fredda


Nel 1985 il leader dell’URSS divenne Gorbacev. Nel tentativo di riformare l’URSS, che stava attraversando una grave crisi economica, avviò politiche di riforma. Le sue parole d’ordine furono:

  • glasnost: trasparenza, libertà di informazione e pluralismo politico;
  • perestrojka: ricostruzione economica, libertà di impresa privata.

Francobollo sovietico per la 'perestroica'

Gorbacev ritenne indispensabile avviare una politica di collaborazione con l’Occidente, e per questo firmò con il Presidente degli USA, Ronald Reagan, un accordo per lo smantellamento delle armi strategiche nucleari dall’Europa (euro-missili).

Sul fronte esterno Gorbacev ritirò tutte le truppe sovietiche dai paesi satelliti dell’Europa. Così, senza l’appoggio dell’URSS, si assistette all’inarrestabile passaggio di questi paesi a democrazie di tipo occidentale, a partire dalla Polonia, dove nel 1989 si tennero libere elezioni.

L’ultimo baluardo del socialismo reale restò la Germania Orientale, ma ancora per poco. Imponenti manifestazioni popolari portano alla dissoluzione del regime, e in una notte memorabile venne abbattuto il Muro che divideva Berlino. La Guerra Fredda con Gorbacev era già finita, ma il l’abbattimento del Muro ha significato la caduta del simbolo stesso della divisione dell’Europa.
la caduta del Muro



E oggi?

L’URSS non esiste più, si è disgregata, ma fra Unione Europea e Russia soffiano di nuovo venti di guerra a causa della crisi in Ucraina. Ma questa è un’altra storia...