domenica 13 novembre 2011

Berlino

di Fiorenza Magnani



Il film che introduce questo post, Goodbye Lenin, è ambientato a Berlino e illustra, partendo dalle vicende di una famiglia residente a Berlino Est (il padre era però fuggito all'Ovest), i fatti avvenuti nel 1989: caduta del muro e successiva riunificazione della Germania. In modo abbastanza avventuroso ed ironico, i figli cercano di tenere nascosto alla madre malata quanto sta succedendo perché temono che la madre, sostenitrice degli ideali del comunismo, non riesca a sopportare l'idea della riunificazione e che quindi il venire a sapere la verità possa addirittura causarle la morte.

Qui il ragazzo sta discutendo con la mamma dando le spalle alla finestra e quindi non riesce a rendersi conto di cosa stia accadendo fuori. La madre, invece, dal letto, vede srotolarsi un'enorme insegna pubblicitaria della Coca Cola sulla parete del palazzo di fronte. Anche se per noi tutto ciò sembra quasi incredibile, la signora non capisce di cosa si tratti, in quanto la Coca Cola era un prodotto esclusivamente dell'Ovest, e non sa spiegarsi cosa stia succedendo. Il figlio, osservando lo sguardo interrogativo della madre, capisce che tutti i suoi tentativi di tenere nascosta la verità dei fatti alla madre stanno andando in fumo e che questa assurda situazione non potrà più durare a lungo. Prova comunque ad inventarsi un'altra verità che possa andare bene alla madre: la Coca Cola è un'invenzione dell'Est, che però i capitalisti dell'Ovest hanno rubato. E la cosa assurda è che la madre crede anche a questa verità. È ben lontana dalla mente di questa donna, così legata alla sua Berlino Est, l'idea che invece costituiva l'obiettivo principale della maggior parte degli abitanti di questa città: fuggire all'Ovest.

Sono state infatti davvero tante le persone che, a partire dal 13 agosto 1961, data di costruzione del muro, hanno cercato in tutti i modi di fuggire dall'Est all'Ovest, anche nascondendosi in valigie o in tubi di acciaio. Alcuni ci sono riusciti, ma tanti sono purtroppo morti. Si calcola che circa un centinaio di persone siano decedute durante il tentativo di fuga. A Berlino, vicino al Checkpoint Charlie, troviamo esposta, tra alcune altre, la foto della prima vittima in assoluto: un ragazzo di 18 anni morto nell'ottobre 1961. Sotto la foto, una frase: "Er wollte nur die Freiheit (voleva solo la libertà)".


foto Prius on Flickr

Oggi Berlino è l'eccentrica capitale della Germania, città in costante movimento, in continuo divenire. Tuttavia è una città che ancora oggi mostra chiaramente una spaccatura tra quella che era la parte est e la parte ovest.


L'immensa e spoglia Alexanderplatz, la cui austerità la fa sembrare ancora più grande, è in forte contrasto, ad esempio, con uno dei più famosi e noti simboli della Berlino Ovest: il Kuerfuersterdamm, (abbreviato Ku' Damm dai Berlinesi), il lunghissimo viale dello shopping, dove, per effetto della globalizzazione, si possono trovare gli stessi negozi del centro di Milano o di qualunque altra capitale europea (H & M, Zara, tanto per citarne alcuni) e dove si possono visitare enormi grandi magazzini.


Ma quando Alexanderplatz, nel tardo pomeriggio comincia ad affollarsi e ad ospitare artisti di strada di etnie diverse che si esibiscono nei modi più svariati, ma soprattutto con la musica, allora è proprio questa parte di Berlino che riesce esercitare un fascino molto più sottile: ci si sente completamente a proprio agio e ci si può dimenticare addirittura la dimensione della metropoli.


tratta da un video

Sì, perché Berlino, con i suoi 3.500.000 abitanti disseminati su di una enorme superficie, può essere considerata una metropoli a tutti gli effetti e, solo visitandola, si può comprendere che solo quella città, e nessun'altra grande città tedesca, avrebbe potuto assolvere il compito di capitale della Repubblica Federale Tedesca.


Un discorso a parte merita la Potsdamerplatz, la piazza di Berlino forse più affascinante, dove, più che in qualunque altro posto della città, si può notare la voglia e la forza con cui Berlino si è risollevata dopo la quasi totale distruzione durante la seconda guerra mondiale e il desiderio di creare qualcosa di innovativo, quasi in continuo divenire. Qua spicca, accanto ad avveniristici grattacieli in vetro, la famosa cupola della Sony, che di sera dà spettacolo con i suoi colori continuamente cangianti. Ma, per non dimenticare, accanto alla ricostruzione è stata lasciata una traccia: resti di un antico palazzo, i cui occupanti durante i bombardamenti rimasero uccisi.


E, sempre su quella piazza, è stato lasciato sull'asfalto il segno del passaggio del muro, perché anche lì la città era stata spaccata in due. Infatti il 13 agosto 1961 famiglie che vivevano a pochi metri di distanza, si sono trovate improvvisamente separate da una barriera di cemento e di filo spinato. Capitava così che anche membri di una stessa famiglia, fratelli e sorelle, si trovassero ora nell'impossibilità di potersi frequentare e vedere.


Berlino, con i suoi otto secoli di età, è una città piuttosto giovane rispetto a tante altre metropoli europee, ma non ha eguali per ricchezza di vissuto e per i colpi inferti dal destino: divisa in due già alla nascita, in Berlino e Coelln, i due nuclei originari, e ancora divisa in due dopo la seconda guerra mondiale. Divisa ed isolata per decenni, Berlino è riuscita a risollevarsi e sta tuttora risorgendo: giovane e dinamica più che mai.


La pulsante vitalità della città si avverte nei mercati dell'arte, nei grandi viali, nei 7000 Kneipen (birrerie) e ristoranti aperti ininterrottamente. E' qui che Berlino sottolinea il suo carattere aperto e cosmopolita: dove altre città tedesche, come Monaco, Amburgo, Colonia o Francoforte, possono chiamarsi "grandi città", Berlino è metropoli, una metropoli "multikult", cioè di carattere multiculturale, e multietnica. Tutto ciò non influisce soltanto sull'atmosfera delle piazze o dei locali, oppure sull'offerta culinaria berlinese, ricca di raffinate impronte internazionali, ma anche e soprattutto sull'arte e la cultura.

Anche in questi campi la capitale tedesca non ha rivali: nel 1988 fu eletta "Città europea della cultura". Ma non basta: Berlino propone tutte le sere oltre sessanta teatri ed una dozzina di sale da concerto. La Staatsoper "Unter den Linden" è il teatro lirico di Berlino più ricco di tradizione; assieme alla "Deutsche Oper" e alla "Komische Oper" forma un trio lirico di valore internazionale. Incredibilmente varia si presenta anche l'offerta artistica e dei musei. Gli oltre 170 musei offrono all'ospite la possibilità di imbattersi in resti preistorici o testimonianze del passato più recente, in splendidi Rembrandt e Picasso. Sono spesso castelli circondati da splendidi giardini ad ospitare le collezioni storiche ed artistiche rinomate in tutto il mondo.


Tra le tappe da non perdere della Berlino museale spicca l'Isola dei Musei, mentre il più recente museo è il museo del Film, all'interno dello spettacolare Sony Center sulla Potsdamerplatz (di cui si è parlato sopra) che dedica, tra l'altro, un'ampia mostra permanente alla celebre Marlene Dietrich.

Un'altra forza di attrazione turistica è rappresentata dall'insieme architettonico ricco di contrasti tra splendidi edifici storici ed innovativi progetti moderni. Uscita dal baratro in cui era precipitata durante la seconda guerra mondiale prima e la guerra fredda poi, con la caduta del muro e la consacrazione a capitale, Berlino ha vissuto infatti un'eccezionale rinascita architettonica. Famosi architetti di tutto il mondo hanno accettato questa sfida.


La Potsdamerplatz, cuore dell'architettura moderna berlinese, il Reichstag con la trasparente cupola in vetro, il museo Checkpoint Charlie sono solo alcuni esempi degli straordinari progetti che hanno assegnato a Berlino il titolo di "Metropoli mondiale di architettura". Tra i "must" dell'architettura classica ricordiamo la porta di Brandeburgo, simbolo della città.


la Porta di Brandeburgo

Berlino è anche però una metropoli sorprendentemente ricca di spazi verdi. Per scoprire tutte le sue molteplici facce, dai progetti architettonici agli angoli naturali di grande bellezza paesaggistica, l'ideale è una gita in battello.


foto myberlino

Quasi un terzo del territorio berlinese è costituito da boschi e laghi, collegati tra loro da una fitta rete di piccoli fiumi e canali; i ponti sono addirittura più numerosi che a Venezia. La rete dei corsi d'acqua percorribili dai battelli turistici è di circa 200 km; imbarcarsi su uno di questi permette di vedere una nuova ed affascinante prospettiva di una città che non è da scoprire e capire in pochi giorni: Berlino infatti è una metropoli che cambia, apparendo ogni giorno diversa persino a chi vi abita e vive.



Scheda riassuntiva della Germania


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