domenica 19 giugno 2011

L'uranio del Niger, un caso emblematico



Il video che introduce questo post è stato girato in Niger dagli attivisti di Greenpeace, attorno alla miniera di uranio di Akokan, per dimostrare che, a causa dell'attività estrattiva, nell'ambiente ci sono livelli di radiazioni ionizzanti che la popolazione deve sopportare molto al di sopra dei limiti consentiti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'OMS; un disastro ambientale che la francese Areva, responsabile degli scavi, ha dovuto ammettere.

L'Areva è uno dei colossi impegnati non solo nell'estrazione della materia prima, ma anche nella costruzione delle centrali nucleari che dissemina in tutto il mondo, e con la quale il governo italiano aveva un accordo perché fossero edificate anche nel nostro Paese. Grazie all'esito del Referendum del 12-13 giugno 2011, abbiamo scongiurato questa eventualità.

La mappa mostra la localizzazione delle miniere di uranio di Arlit e di Akokan, rispetto alla capitale, Niamey.


Le attività economicamente rilevanti del Niger sono la produzione di arachidi e l'estrazione di uranio, entrambe destinati all'esportazione. La popolazione vive con un'economia di sussistenza con ricorrenti crisi legate alla siccità, dato che il paese include una parte del deserto del Sahara e una parte del Sahel. Solo la parte meridionale possiede la vegetazione più abbondante della savana.

Gli indici di sviluppo di un paese possono essere misurati

  • con i dati economici, ad esempio, col PPA*, pari a 600\$ del Niger, contro i 31.200\$ dell'Italia;
  • con dati demografici, il più significativo dei quali è la mortalità infantile, pari a 116.66‰, contro i 5.51‰ dell'Italia;

*PPA = è il Prodotto Interno Lordo Pro Capite e si tratta di un dato medio annuo, che non tiene conto delle disuguaglianze all'interno della popolazione, ma è commisurato al potere d'acquisto della moneta, quindi confrontabile con quello dell'Italia.

Se la cosa non avesse risvolti tragici, mi verrebbe da dire che viviamo in un mondo bizzarro. Questo paese, il Niger, è uno degli ultimi al mondo a causa della povertà, pur essendo uno dei maggiori esportatori di uranio, una risorsa ambitissima dall'Occidente. Perché?

Perché i nigerini non sapevano nemmeno di averla questa ricchezza, e poi non avrebbero saputo nemmeno che cosa farsene. Il loro problema è l'acqua.

Dunque, arriva una società straniera, francese (c'è l'opzione del paese ex colonizzatore), finanzia le ricerche, compra la concessione per lo sfruttamento del giacimento, estrae la materia prima e paga una percentuale sulle risorse estratte.

Chi incassa? Il governo, che amministra le ricchezze dello stato. Chi è al governo? Wikipedia raccoglie alcuni elementi della travagliata storia politica del paese. In sintesi si tratta di gruppi di potere, che si arricchiscono personalmente e che spendono una buona parte degli introiti in armi per difendere il loro potere. A un gruppo se ne può sostituire un altro, ma la sostanza non cambia. L'importante è la compiacenza nei confronti della Francia, in modo che possa continuare lo sfruttamento delle risorse, in cambio di briciole.

Premesso che ritengo che l'energia nucleare non sia una buona fonte di energia, in ogni caso, se le cose andassero per il verso giusto, la società che sfrutta l'uranio del Niger (o qualsiasi altra risorsa) avrebbe dovuto mettere al servizio le proprie tecnologie per farvi arrivare l'acqua, per permettere lo sviluppo di un'agricoltura che consenta di sfamare la popolazione.

O forse l'acqua ha un costo maggiore dell'uranio? Un paese che fornisce uranio al mondo non può ricevere in cambio acqua. Chi decide i prezzi?

In uno dei prossimi articoli sarà affrontato questo interrogativo.



Link:

L'inchiesta di Greenpeace in Niger
Breve scheda riassuntiva sul Niger
Indici di sviluppo
Storia del Niger
 

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