Il breve brano che vi propongo è un momento molto commovente del film "2022: i sopravvissuti" del 1973.
Anno 2022: la Terra è devastata dall'inquinamento e dalla sovrappopolazione. La natura incontaminata non esiste praticamente più e il clima è stravolto in senso torrido. Le stagioni si sono ridotte ad una perenne estate che dura tutto l'anno, con 32 ºC di temperatura. New York City, dove si svolge la storia, è un formicaio di 40 milioni di abitanti pressati in fatiscenti condomini, il dominio tecnologico e il consumismo sono tramontati perché gli oggetti che hanno prodotto stanno cadendo a pezzi, per mancanza di ricambi; manca pure la corrente elettrica, per la crisi energetica causata dalla mancanza di petrolio; il cibo e l'acqua sono razionati (cit. Wikipedia).
Solomon Roth, l'anziano signore che vediamo nel video, è depositario di un terribile segreto, a causa del quale gli è insopportabile continuare a vivere. Per questo si reca al Tempio, dove viene praticata l'eutanasia. Ha diritto, prima di morire, di vedere le immagini d'archivio di paesaggi naturali ormai scomparsi.
Le immagini di questo film, che ho visto moltissimi anni fa, si ripresentano alla mia memoria ogni volta che sono testimone, diretta o indiretta, della distruzione dell'ambiente in cui viviamo, che ci avvicina agli scenari apocalittici preconizzati.
OCEANI DI PETROLIO
Dal 20 aprile al 4 agosto 2010, a causa dell'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon della BP, si sono riversati milioni di barili di petrolio nelle acque del golfo del Messico che ancora galleggiano sulle acque di fronte a Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida, oltre alla frazione più pesante del petrolio che ha formato ammassi chilometrici sul fondale marino.
Su questa pagina sono elencati i grandi incidenti petroliferi dal 1900.
ISOLE DI SPAZZATURA
La plastica non è biodegradabile, e non deve essere bruciata perché sviluppa diossine, sostanze estremamente tossiche. Se non è riciclata resta nell'ambiente e si accumula. Si frammenta in piccoli pezzi, ma non può essere smaltita. E allora? Si sta accumulando un'enorme quantità di plastica in una vastissima regione dell'Oceano Pacifico, trascinata dalle correnti del Vortice del Nord. Oltre ad essere disgustosa alla vista, è estremamente dannosa per gli animali acquatici e gli uccelli marini, come mostrano le immagini del video seguente.
Il Pacifico è lontano? Anche il Mediterraneo è pieno di plastica. Ovunque!
DESERTIFICAZIONE
Il deserto è un luogo in cui, a causa della scarsità delle precipitazioni, dell'elevata evaporazione dell'acqua e dell'infertilità del suolo, è impedito l'insediamento umano. È un luogo di transito, ma non ci si può vivere. Ai margini dei deserti si trovano zone semi-aride, regioni ad alto rischio di desertificazione; qui le condizioni di vita sono molto precarie, i terreni hanno basse rese e, se si verificano lunghi periodi di siccità, si registrano carestie che provocano la morte per fame e la fuga delle popolazioni.
L'avanzamento del deserto dipende:
- dal riscaldamento globale,
- dalla riduzione delle foreste,
- dall'eccessivo sfruttamento dei suoli, sia per l'agricoltura che per l'allevamento,
- dal calpestio del suolo causato dal pascolo,
- dall'eccessivo prelievo o dalla deviazione dei corsi d'acqua.
tutti fattori influenzati dalle attività umane.
Nell'immaginario collettivo si associa il processo di desertificazione al Sahel africano, invece è un fenomeno che riguarda tutti i continenti, Europa compresa. In tutti gli stati europei che si affacciano al Mediterraneo (Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Turchia) è in atto una cospicua riduzione del suolo fertile. In Italia è il 27% del territorio ad essere minacciato dai processi di inaridimento, e le regioni più a rischio sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria e Basilicata.
La seguente mappa mostra la riduzione delle zone umide e l'avanzata delle zone semi-aride in Sicilia dal 1931 al 2000.
IL COLORE DEL CIELO
Uno degli aspetti più angoscianti del film "Soylent green" è l'uniformità dei colori durante il giorno, come quando la luce è filtrata da una nebbia giallognola. È così che vivono ora i Cinesi, che bruciano voracemente il carbone per alimentare le loro industrie. Per non parlare della qualità dell'aria provocata dal traffico.
Ho trovato sul web un'immagine satellitare che mostra l'enorme cappa di smog che ricopre gran parte della Cina in movimento verso gli Stati Uniti. Purtroppo l'immagine è coperta da copyright e per ottenerla dovrei pagare (uffa, questi americani). Però posso inserire il link al loro sito.
Ma questa non è Pechino, è Milano:
Oggi Milano non è così: siamo in agosto e la città è vuota. Niente traffico. Il cielo è azzurro!
Aggiornamento:
Leggo ora questo articolo dal titolo LA COSTA LAZIALE È UNA FOGNA A CIELO APERTO?. Due paginette. È solo cronaca :-(
segue...
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