Durante le vacanze invernali i miei studenti ed io abbiamo provato a mettere un po' di ordine nelle vicende attuali che riguardano la lotta allo Stato Islamico della Siria e del Levante. Ci siamo divisi i compiti, in modo tale che fossero analizzate le posizioni di ciascun protagonista della guerra in atto.
Quest'articolo è stato scritto da Ward Fadl.
L’Arabia Saudita rivendica un ruolo di guida nel mondo sunnita, in contrapposizione con l’Iran sciita.
Durante la primavera araba siriana l’Arabia Saudita ha appoggiato e armato i movimenti estremisti sunniti islamici per due motivi:
- per rovesciare Assad, alleato di Teheran;
- per impedire la nascita di una democrazia, che poteva sfuggire al controllo Saudita (come era avvenuto in Tunisia)
Le milizie dell’autoproclamatosi califfo al-Baghdadi hanno goduto di un indiretto ma decisivo supporto di Riyad (mai rivendicato, ma neppure smentito), perché i sauditi pensavano che sarebbero stati loro a capo dello stato islamico, ma quando hanno capito che non sarebbe stato così hanno deciso di schierarsi contro lo Stato Islamico, al fianco dell’Occidente, perché ormai temono il furore jihadista.
Su sollecitazione del presidente statunitense Barack Obama, Riyad ha annunciato la costituzione di una nuova alleanza militare islamica per combattere il terrorismo di matrice jihadista. La coalizione è formata da 34 Paesi del Golfo, del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia. Tutti i 34 Stati membri appartengono all’OIC, Organizzazione della Cooperazione Islamica.
Più che i partecipanti spiccano però soprattutto gli assenti. Non sono stati coinvolti i governi di Siria e Iraq – vale a dire i Paesi in cui andranno a concentrarsi i principali sforzi militari della coalizione contro ISIS – così come l’Iran, bastione del mondo sciita in Medio Oriente. Si tratta di assenze significative che, di fatto, riflettono le reali intenzioni dell’Arabia Saudita con questa mossa, ossia consolidare la propria posizione di Paese dominante nello scacchiere dell’islam sunnita nello scontro con gli sciiti.
E ora Riyad fa anche parte della coalizione anti-ISIS che si è ufficialmente formata a Parigi, a cui partecipano anche i Paesi occidentali, ma non l’Iran e la Siria.
Si è già parlato di Siria, di Iran, di Turchia e di Iraq.
Gli altri protagonisti che saranno considerati nei prossimi post sono:
- ISIS
- Hezbollah
- Francia
- Gran Bretagna
- Russia
- Italia
- Al Qaeda
- il popolo curdo
- USA
Nessun commento:
Posta un commento