Durante le vacanze invernali i miei studenti ed io abbiamo provato a mettere un po' di ordine nelle vicende attuali che riguardano la lotta allo Stato Islamico della Siria e del Levante. Ci siamo divisi i compiti, in modo tale che fossero analizzate le posizioni di ciascun protagonista della guerra in atto.
Quest'articolo è la fusione degli articoli scritti da Mattia Contessa e Francesco Sanna
Hezbollah (che significa partito di Dio) è un partito politico sciita fondato nel giugno del 1982 in Libano, che fa riferimento all’Iran (che probabilmente lo sostiene economicamente), dotato di un ala militare addestrata dall’Iran stesso.
All’interno del Libano ha lavorato alla ricostruzione dopo le varie incursioni e bombardamenti israeliani, è attivo in campo sociale, gestendo una serie di attività ed istituzioni che forniscono istruzione, assistenza sanitaria e sostegno economico alle famiglie meno abbienti. Uno Stato nello Stato.
In politica estera è alleato della Siria di Assad e ha sposato la causa palestinese, mentre è avversario di Israele e delle potenze occidentali che hanno interessi economici in Libano.
Hezbollah combatte a fianco dell’esercito siriano contro gli oppositori al regime di Assad (e quindi anche contro l’ISIS). Questa lotta viene definita per la sopravvivenza, infatti se dovesse cadere il potere alawita in Siria, si determinerebbe una discontinuità territoriale tra il Libano e l’Iran con un conseguente danneggiamento del rifornimento militare proveniente da Teheran.
In questo modo ne risulterebbe indebolito lo stesso regime iraniano e questo ridurrebbe direttamente il peso di Hezbollah.
I leader alleati. Da sinistra Nasrallah (Hezbollah), Rouhani (Iran), Assad (Siria), Putin (Russia)
Si è già parlato di Siria, di Iran, di Turchia, di Iraq, di Arabia Saudita e di ISIS.
Gli altri protagonisti che saranno considerati nei prossimi post sono:
- Francia
- Gran Bretagna
- Russia
- Italia
- Al Qaeda
- il popolo curdo
- USA
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