sabato 16 gennaio 2016

Il caos siriano: Francia e Gran Bretagna


Durante le vacanze invernali i miei studenti ed io abbiamo provato a mettere un po' di ordine nelle vicende attuali che riguardano la lotta allo Stato Islamico della Siria e del Levante. Ci siamo divisi i compiti, in modo tale che fossero analizzate le posizioni di ciascun protagonista della guerra in atto.

Marco Corradi ha scritto sulla Francia, Lorenzo Calandri sulla Gran Bretagna. Li raduno qui perché la storia unisce questi due paesi.



Le motivazioni principali per cui la Francia è una dei protagonisti del caos Siriano sono tre:

  • la prima è di origine storica e risale a circa 100 anni fa, all’accordo Sykes-Picot, che divideva il Medio Oriente tra le potenze coloniali, Francia e Inghilterra, impedendo la nascita della promessa nazione araba. Così ora è l'ISIS (che sta controllando, il petrolio di Mosul), che vuole ridisegnare con violenza i confini, una volta stabiliti da Skyes e Picot;

  • la seconda motivazione è geopolitica. La Francia infatti è uno dei paesi europei, con la Gran Bretagna, che ha deciso di contribuire ai bombardamenti delle postazioni dell'ISIS in Siria e Iraq, dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015;
  • la terza e ultima ragione è economica, infatti la Francia, oltre alla vendita negli ultimi cinque anni di armi alla Colombia, Pakistan, Israele e Ciad, durante le Primavere Arabe ha fornito armi a Tunisia, Libia e Bahrain durante i mesi della rivolta.



Come tutti sappiamo la situazione della Siria è critica, e anche la Gran Bretagna ha le sue responsabilità, con radici molto antiche, risalenti alla Prima Guerra Mondiale: il governo inglese ha usato spericolate strategie per vincere la guerra, stipulando gli accordi segreti con i francesi (Sykes-Picot) per la spartizione del Medio Oriente, e pubblicando la dichiarazione Balfour con le promesse agli ebrei, ribaltando il precedente accordo stipulato con Houssein, leader del tentato risorgimento del mondo arabo, provocando non solo liti e guerre tra i paesi arabi ed Israele, ma contribuendo a creare la situazione di degrado e caos più totale in Siria, che paga le conseguenze di una divisione del Medio Oriente fatta con il righello.

Dopo la strage di Parigi del 13 novembre 2015, Francia e Gran Bretagna, che hanno ignorato le innumerevoli stragi fuori dall’Europa e dagli Stati Uniti, hanno deciso un intervento diretto. Il premier conservatore Cameron, su sollecitazione del presidente francese Hollande, ha chiesto al proprio parlamento il via libera per mandare i suoi bombardieri sulla Siria, facendo ancora di più caos ed uccidendo civili. Nonostante il leader dei laburisti fosse contrario, la maggioranza del suo partito ha votato a favore dell’intervento.

Si è già parlato di Siria, di Iran, di Turchia, di Iraq, di Arabia Saudita, di ISIS e di Hezbollah.

Gli altri protagonisti che saranno considerati nei prossimi post sono:

  • Russia
  • Italia
  • Al Qaeda
  • il popolo curdo
  • USA

Nessun commento:

Posta un commento